Itinerari e percorsi turistici in camper a Caserta
Itinerario Turistico in camper a Caserta e dintorni
La maggior parte delle persone che visitano Caserta si limitano alla famosa
Reggia e del suo parco, dimenticando lo splendido borgo di
Caserta vecchia nel quale insistono innumerevoli bellezze artistiche. La città
di Caserta, famosa sin dall'antichità come Terra di Lavoro, dal nome dei suoi
abitanti i Leporini, si estende nella fertilissima pianura del fiume Volturno
ed e' delimitata a nord dai monti Tifatini e a sud con la parte settentrionale
della provincia di Napoli.
Il nome Caserta deriva da Casa hirta, che stava ad indicare un insediamento
arroccato sul monte. Originariamente l'antico nome di Caserta era Galatea,
la quale sorgeva all'incirca dove è ubicata la moderna città, in seguito ai
numerosi saccheggi, cui fu sottoposta dai saraceni ed alla distruzione longobarda,
i pochi sopravvissuti dovettero spostarsi in zone più elevate, fondando l'insediamento
di Casertavecchia. Casertavecchia infatti è situata sulle
pendici dei monti Tifatini, sede vescovile già dal X secolo, importante centro
sotto la dominazione Normanna e poi sotto quella Sveva, essa perse progressivamente
di importanza a partire dal 1752, quando Carlo III di Borbone fece iniziare
la costruzione della residenza reale, la sontuosa reggia attorno alla quale
poi si sviluppò, soprattutto a partire dalla seconda metà dell'800, il nuovo
centro.
La visita di Caserta comincia doverosamente dal Palazzo reale
e dal parco, uno dei capolavori dell'arte europea del XVIII
secolo. Della maestosità di questa opera è stato scritto e detto tutto; qui
basti ricordare che l'edificio si compone di milleduecento stanze, di trentaquattro
scale interne, di quasi duemila finestre senza dimenticare i 120 ettari del
parco con le sue innumerevoli fontane e giardini.
Proseguendo per le strade di Caserta, si sbocca nella Piazza del Duomo,
centro religioso della città chiamato un tempo Largo dell'Annunziata,
dove si affacciavano oltre al Duomo, la Chiesa del
Carmine collegato al Convento dei Carmelitani, la Chiesa
di San Sebastiano, uno dei luoghi di culto più antichi della città,
e la Cappella di San Giovanni. Quest'ultima, tra le cappelle
più antiche, è rilevante per il pregevolissimo altare di marmo (1770-71),
tra i più belli della scuola vanvitelliana, nel quale sono usati marmi di
Carrara, africani e di Dragoni. Procedendo si giunge a Piazza Vanvitelli,
cuore dell'antico villaggio, intorno al quale si è costituita la città. Qui
c'era il Palazzo baronale, prossimo alla Torre longobarda;
davanti al Palazzo si apriva la Piazza del mercato, l'odierna Piazza Vanvitelli,
centro civile e commerciale del borgo, su cui affacciavano alcuni palazzi
signorili, come quello di Castropignano, al posto del quale
sorge oggi il Municipio.
Alle spalle del parco della reggia, sul monte Virgo sorge il borgo medievale
di Casertavecchia perfettamente conservato con i suoi portali,
le logge, i palazzi quasi tutti costruiti in tufo scuro. Il monumento più
rappresentativo è certamente la Cattedrale di S. Michele Arcangelo,
finita di costruire nel 1153; l'edificio presenta sulla facciata esterna tre
portali in marmo dove si evidenziano sculture rappresentanti tori, leoni,
cavalli. Lo stile è quanto mai eterogeneo e presenta infatti tratti bizantini,
arabeggianti, normanni, lombardi. Vicino alla cattedrale si trova la chiesa
dell'Annunziata, eretta nel XIII secolo e tutta in stile gotico.
L'antico borgo attraverso le sue vie fa rivivere atmosfere molto suggestive
soprattutto nel periodo settembrino quando diventa scenario di numerose manifestazioni
musicali, teatrali e culturali.
Percorrendo la strada che costeggia il lato destro del Parco della reggia,
in direzione per Caiazzo si giunge a San Leucio; il borgo
che originariamente doveva prendere il nome di Ferdinandopoli, nacque
da un'idea di Ferdinando IV. Il re, ispirato dalle utopie illuministiche,
concepì il prodigioso esperimento socioeconomico della colonia serica il cui
borgo fu disegnato dal Collecini come una unità urbanistica compiuta e chiusa,
secondo uno schema radiale, il cui centro doveva essere rappresentato dalla
grande "piazza della seta".
Il nucleo portante era dato dal Palazzo del Belvedere, antica
residenza di caccia degli Acquaviva, il cui salone delle feste fu trasformato
in chiesa parrocchiale dedicata a San Ferdinando.
Alla destra e alla sinistra dell'asse centrale dell'abitato si disponevano
i quartieri di San Carlo e di San Ferdinando,
con le case, tutte uguali, dei coloni. A occidente di San Leucio si trova
il caseggiato della cosiddetta "Vaccheria", dove
Ferdinando IV, dopo l'avventura della Repubblica partenopea del 1799, come
atto di ringraziamento fece costruire la Chiesa della Madonna delle Grazie.
L'odierno centro abitato conserva tracce evidenti dell'antico assetto urbanistico,
mentre il palazzo nel quale un tempo era ospitato lo stabilimento serico e'
ora sede di un istituto scolastico. Il moderno opificio sorge a breve distanza
dalla Piazza della Seta e produce ancora oggi tessuti per
arredamento.
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